STUDI STORICI
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INDICE
1959 | 1984
a cura di Giovanni Bruno, Albertina Vittoria
Editori Riuniti Roma 2009 
p. 123, L. 8.000
CL 64-0951-2

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Indice Tematico

Un quarto di secolo può considerarsi misura sufficiente per una prima riflessione sulla vicenda di una rivista stanca, sorta con l’obiettivo di caratterizzarsi rispetto alle miscellanee di tradizione accademica per una precisa collocazione lungo un crinale teorico e culturale fortemente sensibile alle trasformazioni del mondo contemporaneo e orientato verso un ruolo attivo di stimolo al cambiamento. Un arco di tempo, per altro, segnato da processi di mutamento così rapidi da ridisegnare in forme per lo più originali scenari politico-sociali, condizioni di vita, modelli di riferimento e di comportamento. Un accelerazione così forte, specie nei paesi economicamente più avanzati, da ridurre talora, per significativo contrappunto, la capacità di orientare lo sguardo nel futuro: essenzialmente per la difficoltà di tener dietro alla continua rapidità delle trasformazioni in un complicato presente, dove all’offuscamento del futuro si accosta spesso la rievocazione di un passato colto in una dimensione ora angusta, ora quasi nostalgica. E invece una prospettiva in avanti – più soddisfacente per gli uomini e per i popoli di un mondo che va ben oltre i confini della limitata parte relativamente sviluppata – si può, ancora e sempre, immaginare costruire in forme che superino le contraddizioni e i ritardi di un presente, la cui decifrazione non può affidarsi alla proposizione di categorie già dimostratesi inadeguate a cogliere i mutamenti della realtà contemporanea.
Il legame del passato col futuro, decisivo per produrre orientamenti e attività ben determinate nel presente, ha costituito la scelta fondativa di questa rivista, e ne rimane carattere essenziale. Da un quarto di secolo, lungo un percorso largamente omogeneo seppure segnato da accentuazioni diversamente significative, «Studi Storici» è la rivista dell’Istituto Gramsci e ne ha accompagnato ed espresso problemi, sviluppi, trasformazioni. Un saldo intreccio di cultura storica, impegno civile, responsabilità politica ha fortemente caratterizzato la vicenda costitutiva e gli sviluppi della rivista, come ricorda qui di seguito Gastone Manacorda, Sembra di poter affermare che lo scambio tra questi diversi momenti è stato proficuo, così nel costante, vivificante confronto, come nella ferma salvaguardia degli essenziali punti di autonomia, La ricerca storica, intesa come capacità di penetrare nella vita del passato ma anche come contributo di conoscenza per un migliore orientamento tra le novità del presente, sembra conservare una sua particolare forza d’attrazione, un interesse e una capacità euristica, che l’intensa accelerazione dei mutamenti contemporanei può anche temporaneamente appannare, ma non certo rimuovere. Il ripiegamento in un presente contratto può corrispondere a difficoltà strutturali, a mature riconsiderazioni di orientamenti generali, ma rimane esperienza determinata di un particolare momento stanco.
Gli uomini e i popoli sparsi per un mondo sempre più percorso da contraddizioni profonde continuano a nascere, vivere e morire incalzati da esigenze materiali e sospinti da orientamenti ideali, pur di segno diverso. A chi si occupa per mestiere di star dietro alla storia del mondo spetta il compito non di isolarsi nel ripiegamento, ma di restare al centro della mischia dando il proprio contributo specifico al tentativo di comprendere il nuovo, scomponendolo nelle sue articolazioni spesso contraddittorie. Dopo aver cavalcato anche troppo soddisfatti sulle strade già reputate rettilinee di uno sviluppo apparso a molti tanto pervasivo quanto definitivo, non sembra ora il caso di lasciarsi impietrire da una crisi di trasformazione che certo sconvolge orientamenti, schieramenti e prospettive, ma appunto perché prepara anche troppo rapidamente un futuro, che bisogna quindi cercare in ogni modo di penetrare se si vuole provare a digerirlo. Negare il futuro significa lasciare ad altri il compito di dominarlo e indirizzarlo secondo interessi e orientamenti precisi. Se qualcosa è in grado di insegnare la storia è che non lana mai mancate, nei millenni, e non mancheranno certo forze ed energie capaci di assumersi responsabilità di direzione nelle situazioni più nuove.
Nella sua specificità e nei suoi limiti, «Studi Storici» intende continuare a dare il suo contributo di ricerca scientifica e di intervento culturale alla conoscenza del passato e del presente. L’indagine scientifica continuerà ad accompagnarsi ad un forte impegno civile cercando di rinnovare nel rapporto con una realtà in profonda trasformazione una tradizione di ricerca e di intervento, i cui punti più alti di riferimento rimangano Marx e Gramsci, nella loro capacità di analisi realistica della realtà, di adeguamento degli strumenti euristici alle trasformazioni più rapide, di attenzione preminente e partecipazione costante alla costruzione destino delle masse meno tutelate e garantite tra gli uomini del mondo.
L’indice venticinquennale che qui si presenta intende essere anzitutto un utile strumento di lavoro ma, per quanto possibile, anche un contributo alla riflessione non soltanto sulla vicenda passata della rivista, ma pure sulle prospettive e le forme della ricerca futura. In questo senso il lavoro svolto dai curatori di questo indice con il contributo dell’intero comitato scientifico e direttivo della rivista si pone all’interno di un confronto che di un confronto che «Studi Storici» ha avviato già da qualche tempo, e che intende proseguire, sulla specificità del lavoro storico nella società contemporanea.

Francesco Barbagallo
 
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