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GRAMSCI
ANTONIO, DETENUTO
COSENZA
27|28 APRILE 2012
CHIOSTRO
DELL'ARCHIVIO DI STATO
prologo, atto unico ed epilogo di
Piero Zucaro, regia di Fernando Maraghini
Spettacolo teatrale messo in scena in occasione
del convegno di studi, organizzato
dalla Fondazione Istituto Gramsci, Gramsci
nel suo tempo.
L’associazione culturale Ottavomiglio Laboratorio
è lieta di presentare la prima nazionale dello
spettacolo teatrale “Gramsci Antonio, detenuto –
Dramma, evocazioni e morte dell'Uomo di Turi”, realizzato
per il 75° anniversario della morte di Gramsci, con
la regia di Fernando Maraghini (già attore per
Peter Stein, Luca Ronconi e Roberto De Simone), e l’interpretazione
dell’attore protagonista Andrea Biagiotti (attore
di lunga esperienza formatosi alla Bottega di Vittorio
Gassman e direttore artistico dei Teatri di Arezzo). Lo
spettacolo andrà in scena per la prima volta in
Italia nel Chiostro dell’Archivio di Stato, venerdì
27 e sabato 28 aprile alle 20.30. La rappresentazione
è inserita all'interno della XIV Settimana della
Cultura, promossa dal Ministero per i Beni e le Attività
Culturali, che ha luogo in diversi centri di cultura cittadini,
fra cui proprio l'Archivio di Stato. Lo spettacolo ha
ottenuto l'avallo scientifico delle maggiori istituzioni
gramsciane (Fondazione Istituto Gramsci, International
Gramsci Society-Italia, Centro interuniversitario di ricerca
per gli studi gramsciani, Associazione culturale Terra
Gramsci-Sardegna) e sarà esportato in altre regioni
italiane, a cominciare dalla Toscana, regione di provenienza
del regista e dell’attore protagonista. Anche la
scelta delle musiche, originali e che verranno eseguite
dal vivo, rientra nelle generale politica dell’allestimento
che ha voluto avvalersi di talentuose collaborazioni:
brani inediti composti e arrangiati appositamente per
lo spettacolo da Mirko Onofrio, musicista conosciuto e
apprezzato per le sue grandi doti creative, già
noto al pubblico locale e non solo per gli innumerevoli
progetti musicali all'attivo e le collaborazioni con altri
musicisti calabresi. A eseguire le musiche: Claudia Pochini
(flauto), Manuel Reale (oboe), Luigi Covello (violino),
Paolo Bennardo (tromba), Gianluca Bennardo (trombone),
Angela Canino (violoncello). Il titolo del dramma, “Gramsci
Antonio, detenuto”, come fosse una chiamata d'appello
o l'ennesimo nome in mezzo ad altri nomi, cancella in
un baleno il pensatore, l'intellettuale, il critico, il
filosofo, il giornalista, lo storico, che rivoluzionò
la storia del pensiero critico italiano e che per questo
fu messo in carcere dal regime fascista. La pièce,
piuttosto, racconta l'uomo. Il testo è un adattamento
dell'opera “L'Uomo di Turi” - lavoro più
complesso sempre dedicato al teatro e articolato in un
prologo, tre atti e un epilogo - pubblicata da Piero Zucaro
quattro anni or sono, quando fondò l'associazione
culturale che oggi promuove lo spettacolo. Sotto i ferri
del regista Fernando Maraghini e grazie alla riduzione
dello stesso autore, quel testo è diventato uno
spettacolo condensato in un prologo, un atto unico e un
epilogo, dove elementi teatrali, sonori, visivi e corporali
si fondono in unica visionaria rappresentazione. Protagonisti
del dramma sono Antonio Gramsci, appunto, “detenuto”
nel carcere di Turi, e il controverso compagno di cella
Unico. Gramsci è interpretato da Andrea Biagiotti,
attore proveniente dalla Bottega di Vittorio Gassman e
direttore artistico dei Teatri di Arezzo. Il personaggio
di Unico, invece, è stato completamente inventato,
scritto, plasmato, e infine anche interpretato sulla scena
dall'autore del testo Piero Zucaro. Tale licenza creativa,
oltre a rivelarsi brillante dal punto di vista della caratterizzazione
del coprotagonista, è funzionale alla scoperta
dell'uomo-Gramsci, alle prese con qualcuno, o qualcosa,
che è altro da sé : proprio Unico, quel
detenuto campano un po' rozzo che finisce per diventare,
poi, il suo alter-ego. Il resto del cast, eterogeneo per
provenienza ed esperienze artistiche degli attori, è
formato da: Nando Brusco (Cantastorie), Floriano Canonaco
(“Sparafucile”), Virginio Gallo (Coatto calabrese),
Carmelo Giordano (Inquisito re), Annamaria Liguori (Madre
di Gramsci), Vicky Macrì (“Tania”),
Loredana Ponti (“Julca”) e Achille Veltri
(Coatto artista).
Lo spettacolo è
stata una replica di quello messo in scena il 16 e il
17 ottobre
al teatro Vascello
di Roma. |
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